STEFANO SALETTI & BANDA IKONA

Creata da Stefano Saletti (già fondatore e anima dei Novalia) la Banda Ikona riunisce insieme alcuni dei più prestigiosi musicisti della world music italiana come Barbara Eramo, Mario Rivera, Giovanni Lo Cascio, Gabriele Coen e vede la collaborazione di tanti artisti quali Carlo Cossu, Arnaldo Vacca, Yasemin Sannino, Alessandro D'Alessandro, Gabriella Aiello, Nando Citarella, Pejman Tadayon.
Nelle sue composizioni originali, il gruppo utilizza il Sabir, la lingua franca che marinai, pirati, pescatori, commercianti, armatori, parlavano nei porti del Mediterraneo: da Genova a Tangeri, da Salonicco a Istanbul, da Marsiglia ad Algeri, da Valencia a Palermo.

Saletti e la Piccola Banda Ikona hanno ripreso questa sorta di esperanto marinaro, formatosi poco a poco con termini presi dallo spagnolo, dall'italiano, dal francese, dall'arabo, e l'hanno fatto rivivere scrivendo intensi brani che attraversano i suoni e le culture del Mediterraneo, e si uniscono alle atmosfere della tradizione popolare del sud e a melodie balcaniche, greche, sefardite. Il risultato è un viaggio affascinante tra i suoni e le culture del Mediterraneo alla ricerca di un linguaggio musicale e lirico che unisca tanti popoli diversi che si affacciano sullo stesso mare.


A marzo 2021 è uscito il nuovo disco “Mediterraneo ostinato” per l’etichetta Finisterre. Appena pubblicato il disco è entrato nella classifica della Transglobal Music Charts.  Quello di Saletti e della Banda Ikona è un Mediterraneo ostinato, combattente, resistente che non si arrende, come cantano nel brano che dà il titolo all'album. Ostinato come sono i popoli mediterranei, forti, antichi, testardi e resilienti. Ostinato come la ripetizione in musica che diventa stordimento, trance e rituale a cui abbandonarsi. Il nuovo disco diventa
così una sorta di manifesto di un nuovo possibile "Mediterranean Power" nel nome di un passato fatto di arte, cultura, porti aperti, incontri, scambi che come una grande rete si sono intrecciati creando nuovi percorsi, storie condivise e una comune anima mediterranea.  

E' cantato in Sabir, la lingua del mare che da sempre usano nelle loro canzoni, e i testi attingono anche al grande patrimonio della letteratura mediterranea da Calvino a Pasolini a Alda Merini da Matvejevic a Machado e Kavafis da Cecco Angiolieri a Rilke al poeta curdo Abdulla Goran.


Il precedente CD “Soundcity: suoni dalle città di frontiera” (per Finisterre/distr. Felmay 2016) ha avuto grandi riconoscimenti in Italia e all'estero: è stato tre mesi ai primi posti della WMCE la World Music Charts Europe la classifica internazionale della world music, nella Top ten della Transglobal Music Charts, disco del mese per la prestigiosa rivista inglese FRoots e per Blogfolk; nella cinquina finale del Premio Tenco nella sezione dialetto e lingue minoritarie.
Saletti in questi anni ha viaggiato con la sua musica da Lampedusa a Istanbul, da Tangeri a Lisbona a Jaffa, Sarajevo e Ventotene e in questi luoghi ha registrato suoni, rumori, radio, voci, spazi sonori. Partendo da tutto questo materiale ha composto un affresco sonoro che racconta il difficile dialogo tra la sponda nord e sud, i drammi dei migranti, la ricchezza, le speranze, il dolore che attraversano le "strade" del Mediterraneo, cantato, come sempre, in Sabir, la lingua del mare e del possibile dialogo.
Il risultato è un affascinante folk world-mediterraneo, meticciato, una miscela ricca di ritmi e melodie, suggestioni e colori.
 
Stefano Saletti: bouzuki, oud, chitarre
Barbara Eramo: voce
Gabriele Coen: clarinetto
Mario Rivera: basso acustico
Giovanni Lo Cascio: batteria, percussioni
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